INTRODUZIONE
Tra i tre principali metodi di valutazione ci sono: l’approccio basato sugli obiettivi, l’approccio basato sui processi e quello basato sui risultati. Le valutazioni che si concentrano sugli obiettivi mostrano se questi sono stati raggiunti (raccomandiamo vivamente SMART goals). Le valutazioni orientate al processo analizzano i punti di forza e di debolezza. Sarebbe opportuno valutare tutti e tre gli indicatori come indicatore basato sugli obiettivi, indicatore basato sul processo e basato sul risultato, che è il metodo di valutazione utilizzato in questo processo di collocamento. Pertanto, i risultati del monitoraggio/valutazione avranno sia indicatori qualitativi che quantitativi. Parallelamente ai metodi di valutazione da utilizzare, sarebbe opportuno avviare le fasi da analizzare con la valutazione da effettuare per gli obiettivi prima del collocamento. Dovrebbe poi sostanziarsi in una valutazione del processo e in una valutazione dei risultati finali desiderati. Secondo Wikipedia, il concetto di forza-lavoro globale fa riferimento al bacino internazionale di lavoratori, inclusi quelli impiegati all’interno di compagnie multinazionali e connessi mediante un sistema globale di networking e produzione, lavoratori stranieri, lavoratori migranti temporanei, lavoratori da remoto, coloro che svolgono lavori orientati all’esportazione, forza-lavoro occasionale o altri lavori precari. Nel 2012, il bacino internazionale di lavoratori era composto approssimativamente da 3 miliardi di lavoratori, di cui 200 milioni circa erano disoccupati. Secondo il Rapporto Annuale sulla Mobilità del Lavoro Intra-UE del 2020, i settori di attività principali dei lavoratori che si sono spostati in UE erano il settore della manifattura, della vendita all’ingrosso e del commercio al dettaglio, dando occupazione al 15% e al 12% dei lavoratori che si sono spostati in UE e, rispettivamente, 16% e 13% dei nazionali. La percentuale di lavoratori altamente qualificati che si spostano in UE è cresciuta nel tempo: nel 2019, un lavoratore su tre (34%) in UE era altamente qualificato, comparato a un lavoratore su 4 del 2008. Le persone sono più propense a trasferirsi all’inizio della loro carriera, e la disponibilità a trasferirsi diminuisce con l’età.